L'Italia digitale, Genova batte Milano e Roma. Forti ritardi anche nel Nord più produttivo

MILANO - Come sta l'Italia dei territori a connessioni digitali? L'immagine non è così scontata come si potrebbe pensare, se si va oltre l'analisi della semplice "offerta di infrastruttura" per verificare quanto questa risponda ai bisogni che emergono dalle imprese delle aree di interesse. In primo luogo, la frattura Nord-Sud non è così netta come si suole sentire: esiste, soprattutto con Sardegna, Sicilia e Calabria attardate, ma ci sono aree di arretratezza importanti anche in Piemonte, o Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, o ancor più al Centro (bassa Toscana, Lazio al di fuori di Roma, Marche e Abruzzo). Proprio accanto a punte di eccellenza. E questa è la seconda caratteristica: la forte disomogeneità di territori geograficamente vicini.

E' quanto emerge dal nuovo rapporto dei consulenti di EY sul Digital Infrastructure Index, che tiene in considerazione 30 indicatori su tre differenti categorie - connettività fissa, connettività mobile e wi-fi, tecnologie IoT - nelle 107 province italiane misurando sia la diffusione delle infrastrutture Tlc e a banda larga sul territorio che il grado di digitalizzazione delle altre infrastrutture presenti. Il tutto non limitandosi alla sola offerta (cioè presenza o meno di questa connettività), ma misurando quanto questa sia capace di soddisfare la domanda che viene dalle imprese di quell'area. Così, ad esempio, avere banda larga fino agli edifici è fondamentale se ci sono uffici e abitazioni che hanno necessità di connessioni potenti e stabili, ma in un territorio a vocazione agricola è bene che siano più sviluppate 5G e internet delle cose perché si possa esprimere il potenziale dell'agrifood di avanguardia.

La classifica delle città digitali: Genova batte Milano e Roma

Esprimendo un punteggio da 1 a 100, EY stila una classifica delle 107 province italiane. In cima c'è Genova, che guadagna cento punti e mette in fila la più blasonata Milano (92,2 punti) e la Capitale, che si ferma a quota 82,1. Subito sotto il podio si trova Bologna, quindi Torino, Firenze e Napoli. Tutti grandi centri metropolitani, dunque.

La digitalizzazione si è sviluppata infatti secondo due direttrici. Da una parte, questo gruppo di "metropoli iperconnesse" molto avanzate sia nella connettività sia nell'IoT, grazie agli investimenti sia degli operatori Tlc che delle multiutility. Ci sono poi città medie dove l'Internet delle cose e la sensoristica riescono a sopperire ai ritardi della connettività fissa e mobile (le chiamano smart land): "Si tratta di province - dice il rapporto - prevalentemente del Nord (ma con significative presenze del Sud - Potenza, Lecce - e del Centro - Prato, Lucca, Arezzo, Perugia), dove l'attuale ritardo nelle reti FTTH e 5G (rispetto alle città metropolitane) è parzialmente compensato dagli investimenti delle utility locali nell'IoT e nella sensoristica), come se il sistema locale cercasse di sopperire al momentaneo ritardo degli investimenti degli operatori Tlc nazionali".

Le filiere produttive più digitali e la zavorra su alcune aree

Il rapporto va poi ad analizzare quanto le filiere produttive sono "supportate" dalla presenza di infrastrutture digitali del loro territorio. Ancora una vota, il carattere complessivo è la forte disomogeneità. "Sette filiere superano il valore medio nazionale di infrastrutturazione digitale. Si tratta non a caso di quelle filiere (come Technology & Telco e Media & Entertainment) nelle quali pesa fortemente la alta concentrazione nel territori metropolitani del Nord e del Centro: Milano, Torino, Bologna, Roma. Viceversa, le filiere meno infrastrutturate sono l’Agrifood ed il Retail Food, che scontano una certa concentrazione nelle aree rurali, dove le infrastrutture digitali risultano meno diffuse".

Come si concretizzano questi rapporto tra offerta digitale del territorio e filiera? Alcuni esempi chiariscono il concetto. Il Turismo ad esempio è la filiera maggiormente supportata dal Wi-Fi pubblico, segnale - dice EY - che dove si concentrano le aziende turistiche, la PA locale investe per creare un’infrastrutturazione adeguata ai flussi turistici presenti. Invece il settore Transportation & Logistics si concentra non solo nelle metropoli, ma anche negli snodi di trasporto passeggeri e merci (aeroporti, porti, interporti), spesso ubicati in province minori ma in posizione strategica, come Trieste, Bergamo, Parma, Salerno, Verona, Bolzano. Così appare fortemente supportato soprattutto dal FTTC, con buona infrastrutturazione anche in termini di Wi-Fi pubblico, per la presenza di province che sono punti di ingresso dei turisti stranieri in Italia (non solo Milano e Roma, ma anche Genova via mare, Bergamo via aria, e l’asse Bolzano-Trento-Verona via ferro).

Dall'incrocio dei dati di fatturato delle filiere nelle 57 province che trainano la produzione e il Digital Infrastructure Index, emerge come ci siano territori dove la vitalità industriale non è adeguatamente supportata. "Il risultato non è confortante - annota ancora il rapporto - Si nota innanzitutto un affollamento nella metà inferiore della matrice, segnale che troppi territori produttivi soffrono di scarsa infrastrutturazione digitale. Spiccano inoltre alcune aree produttive (le Marche e il Piemonte meridionale) particolarmente penalizzate dalla carenza di infrastrutture, e addirittura territori molto industrializzati del Veneto ed in parte della Lombardia, caratterizzate da aree produttive disperse sul territorio provinciale, dove il livello di infrastrutturazione digitale non appare adeguato al potenziale industriale di quelle aree. Questi gap dovrebbero essere colmati attraverso un’accelerazione degli investimenti focalizzata in queste aree", dice EY.

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