(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dopo la seduta positiva di ieri le Borse europee entrano in clima Bce e scontano i timori di un possibile rallentamento negli acquisti di titoli del piano pandemico Pepp , decisione che potrebbe essere sancita dopodomani dall'istituto di Francoforte. Chiusura in rosso, dunque, per i principali listini continentali con Milano maglia nera con un passivo dello 0,72%, anche se lo FTSE MIB riesce comunque a difendere quota 26mila. Alle vendite contribuiscono anche il netto calo dell'indice Zew sulle prospettive dell'economia tedesca e l'andamento negativo di Wall Street, chiusa ieri e penalizzata a sua volta dal taglio delle stime di Goldman Sachs sulla crescita americana 2021 per il potenziale impatto della variante Delta. A Piazza Affari in evidenza Moncler (che già ieri aveva beneficiato di un report positivo di Citi) e Finecobank , grazie al balzo della raccolta in agosto, in rialzo entrambi di circa l'1%. Difende le posizioni Generali (invariata) con Caltagirone che ha comprato ancora azioni e si è portato a un soffio dal 6%: la partita per il rinnovo dei vertici del Leone è ormai alla stretta finale. Vendite invece su banche e utility, oltre che sui farmaceutici con Diasorin e Recordati in rosso di oltre il 2%. Realizzi anche su Leonardo (-1,5%) dopo il recupero delle ultime sedute. Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro si mantiene sotto la soglia degli 1,19: la moneta unica vale 1,183 (da 1,1862 di ieri alla chiusura dei mercati continentali). Euro/yen a 130,51 (da 130,29), dollaro/yen a 110,24 (da 109,94). Petrolio in calo con il Wti che cede l'1,5% a 568,27 dollari al barile.

Wall Street negativa. Boeing tra i peggiori sul Dow
Negativi gli indici di Wall Street, dopo la chiusura per il Labor Day. Complice anche una giornata priva di appuntamenti di nota, gli investitori guardano con preoccupazione all' aumento dei casi di Covid-19 . Nel fine settimana, Goldman Sachs ha rivisto in ribasso le sue previsioni economiche, citando la variante Delta: la crescita annuale del Pil Usa è prevista al 5,7%, sotto il 6,2% del consensus; le previsioni per il quarto trimestre sono state tagliate dal 6,5% al 5,5%. Nell'azionario, Boeing è debole dopo che il Wall Street Journal ha scritto che le consegne del 787 Dreamliner subiranno probabilmente un altro rinvio. Nel settore farmaceutico, Johnson & Johnson, Merck e Amgen sono in calo dopo aver subito un downgrade da parte di Morgan Stanley.
Milano frenata da banche, utility e farmaceutici
Se ieri i listini avevano preferito concentrarsi sull'ipotesi di una Fed più "colomba" alla luce del deludente dato sul mercato del lavoro, oggi gli operatori hanno iniziato il conto alla rovescia per la riunione della Bce, sulla quale non mancano le incognite. Milano è stato il listino peggiore tra i principali del Vecchio Continente con un calo dello 0,72%; Parigi ha ceduto lo 0,26%, Amsterdam e Londra lo 0,48%, Francoforte lo 0,56%. Su Piazza Affari ha sicuramente pesato il calo dei due titoli a maggiore capitalizzazione: Enel -1,6% e Stellantis -0,9%. Ma anche le banche, a cominciare da Banco Bpm -1,7%, hanno sofferto sia l'incertezza sul tema dei tassi sia quelle relative all'evoluzione del dossier Unicredit-Mps che potrebbe richiedere tempi più lunghi. Focus anche sul settore delle telecomunicazioni con Telecom Italia che cede lo 0,67% dopo che Deutsche Telekom -0,39% e Tele2 hanno finalizzato la vendita, per 5,1 miliardi di euro, di T-Mobile Netherlands, a un consorzio di fondi di investimento, composto da Apax Partners e da Warburg Pincus. Deutsche Telekom ha anche annunciato una partnership strategica e azionaria con la giapponese Softbank.
Euro resta sotto 1,19 dollari, attesa per la riunione della Bce
Sul mercato dei cambi, l'euro resta sotto quota 1,19 sulla moneta americana, in attesa della riunione della Bce di giovedì 9 settembre. «L’intervento nei scorsi giorni di tre governatori falchi – incluso Jens Weidmann della Bundesbank – della Bce ha di fatto aperto il dibattito su come e quando iniziare a ridurre gli stimoli monetari anche in Europa a fronte di una ripresa economica forte e di un’inflazione sopra le attese», sottolinea Luigi Nardella di Ceresio Investors. «Giovedì la Bce ribadirà il carattere temporaneo dell’inflazione e, a parte un probabile rallentamento degli acquisti tornando ai livelli pre secondo trimestre, non ci si attendono cambiamenti», aggiunge. Tuttavia, «sarà interessante capire come il dibattito sul post Pepp – il piano di acquisti legato all’emergenza pandemica che scade a marzo del prossimo anno – evolverà».