«La regolazione può favorire gli investimenti delle tlc, per Ott servono nuove norme»

(Il Sole 24 ore Radiocor) - Per il settore delle telco, i cui ricavi sono in calo, la regolazione può «porre condizioni pro-competitive per favorire gli investimenti di tutti come, per esempio, nel caso dell’intervento dell’Autorità per lo sviluppo delle reti ad altissima capacità in fibra ottica di Tim e Open Fiber». E mentre la conclusione della prima indagine per mappare l’intero ecosistema digitale è slittata al 2022, nei confronti degli Over the top «l’adozione di nuove norme ci dovrebbe consentire di intervenire» in situazioni che «per definizione sfuggono ai classici paradigmi normativi».

A fare il punto su alcuni dei grandi temi trattati oggi dall’Agcom, è la commissaria Elisa Giomi, nei mesi scorsi, tra l’altro, nominata rappresentante del ‘Chapter’ italianio dell’Iic, associazione internazionale che riunisce regolatori, istituzioni e operatori. Da questo punto di osservazione la commissaria vede «grandi opportunità derivanti dallo sfruttamento di esternalità positive, che potrebbero originarsi dalla capacità delle reti di nuova generazione di dare ai cittadini, ai lavoratori e agli utenti finali nuovi e migliori servizi online», come spiega nell’intervista a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School).

Commissaria Giomi, come sta cambiando l’uso della comunicazione a livello italiano ed europeo? Quanto ha inciso e sta incidendo la pandemia e quali i rischi maggiori?

Mi sembrano molto interessanti i dati presentati questa settimana dal Censis nel rapporto “La digital life degli italiani”, che raccontano di un Paese in cui il 71,7% degli utenti svolge ovunque le proprie attività digitali, arrivando al 93% quando parliamo di giovani. A livello mondiale, l’Italia risulta al 10° posto per digital divide e al 5° posto in Europa (fonte: The Inclusive Internet Index). Per le reti o nell’uso della comunicazione non vedo rischi significativi causati dalla pandemia. Piuttosto vedo grandi opportunità derivanti dallo sfruttamento di esternalità positive, che potrebbero originarsi dalla capacità delle reti di nuova generazione di dare ai cittadini, ai lavoratori e agli utenti finali nuovi e migliori servizi online.

A inizio anno l’Autorità ha avviato una ricognizione sistematica delle criticità che emergono dall’evoluzione continua dei servizi erogati dalle piattaforme online, indagine di cui lei è relatrice. A che punto siamo?

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