(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Sulla cybersicurezza, uno dei grandi problemi che si porranno a livello globale, «dobbiamo fare in fretta e fare bene». È la posizione di Adolfo Urso, presidente del Copasir, alla luce dell'evoluzione delle tecnologie e dell'esigenza di tutela dei dati dagli attacchi informatici.

Proprio nel campo dei dati, «si ridisegneranno gli assetti globali». Il cloud nazionale, la strategia sulla rete a banda larga, «che va definita», le interconnessioni attraverso i cavi marittimi nel Mediterraneo, lo sviluppo tecnologico e produttivo sui chip e sui semiconduttori, le batterie elettriche e ovviamente l' intelligenza artificiale «sono – sottolinea Urso con DigitEconomy.24, report del Sole 24 Ore e della Luiss Business School - elementi importanti di quella che deve essere una chiara e definita strategia nazionale, condivisa con i nostri partner europei e atlantici». E proprio sul progetto di cloud nazionale e sui problemi di sicurezza che si profilano, il Copasir, annuncia il presidente, audirà il neodirettore dell'Agenzia per la Cybersicurezza, Roberto Baldoni.
Intanto, in occasione dell'assemblea di Confindustria, lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ribadito la strategicità del progetto nazioanle per il cloud, affermando che si aspettano le offerte (la scadenza attesa è entro fine mese, ndr) e il contributo dei privati sarà importante.
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Ad agosto è stata approvata la legge sulla cybersicurezza che prevede anche la nascita dell'Agenzia ad hoc. Si può dire che l'Italia ha oggi uno scudo sufficiente per proteggersi dagli attacchi?