«Da qui al 2025 serve oltre un miliardo di euro per formare ed effettuare il ricambio generazionale dei 130mila dipendenti del settore delle telecomunicazioni».

Lo afferma Laura Di Raimondo, direttrice di Asstel, facendo il punto sulle prossime sfide del comparto e sulla necessità di dar vita, proprio per affrontare questo processo di trasformazione, al fondo bilaterale di solidarietà di settore come previsto nel contratto collettivo.
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Il fondo, spiega a DigitEconomy.24, report del Sole 24 Ore e della Luiss Business School, «è uno strumento di straordinaria importanza sia per il settore sia per l'indotto. La fotografia ad oggi ci consegna un comparto che sta invecchiando, occorrono politiche di formazione permanente, di reskilling, upskilling, occorre assumere giovani. Serve una cassetta degli attrezzi di cui il fondo di solidarietà è uno degli strumenti, assieme al contratto di espansione e al fondo nuove competenze, che vanno resi strutturali».
Ma per avviare la piena operatività del fondo, che per due terzi sarà sostenuto economicamente dalle aziende, per un terzo dai lavoratori, prosegue Asstel, «occorre un sostegno aggiuntivo da parte del Governo».