La transizione digitale della pubblica amministrazione

Sotto lo slogan del Digital First, è in atto da diversi anni il percorso di transizione digitale della Pubblica Amministrazione, avente lo scopo di accorciare il divario esistente tra cittadini e amministrazioni, digitalizzando e facendo proprie le ultime tecnologie avanzate per agevolare privati e aziende nella fruizione dei servizi loro dedicati.

La transizione digitale nello scenario italiano

Già da diversi anni è in atto un processo molto ambizioso e al contempo strategico per digitalizzare tutto l’apparato della pubblica amministrazione relativo ai servizi offerti al pubblico. Una sorta di finestra sulle principali amministrazioni che sostanzialmente riduce in modo significativo il lavoro allo sportello e garantisce al privato la garanzia di servizi fruibili direttamente dal proprio smartphone o PC.

Con la formazione del Governo Draghi, lo scorso febbraio, è stato nominato il Ministro senza portafoglio per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, con la delega ad esercitare le funzioni spettanti in materia al Presidente del Consiglio.

È stato poi istituito il Comitato interministeriale per la transizione digitale, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. Non vi è soltanto la pandemia dietro l’importante accelerazione del processo di digitalizzazione, quanto piuttosto un’esigenza concreta e pressante di migliorare la qualità del settore servizi, considerando che l’Italia procede a passo ridotto per diversi fattori, tra i quali un’età media nel pubblico impiego stimata intorno ai 50,7 anni, e il 2,2% di giovani impiegati, il che colloca il nostro paese all’ultimo posto nella scala europea. Fattori che determinano importanti difficoltà nel far permeare le nuove procedure all’interno del tessuto amministrativo.

Quadro normativo

Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) è il testo unico cui fa riferimento l’intera materia, che riunisce e organizza le norme riguardanti l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese. Istituito con il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, è stato successivamente modificato e integrato numerose volte, ad ultimo dal decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 217 per promuovere e rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.

Successivamente con la legge di bilancio 2020 e il decreto-legge n. 162 del 2019, recante proroga di termini e altre disposizioni, sono state previste diverse misure volte a promuovere e valorizzare l'informatizzazione della pubblica amministrazione. L'opera di diffusione dell'amministrazione digitale è proseguita poi con il decreto Cura Italia (DL n. 18/2020), convertito con modificazioni dalla Legge n. 27/2020, recante “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, che all’art.76 prevede l’introduzione di soluzioni di innovazione tecnologica attraverso un gruppo di esperti per lo sviluppo di trasformazione, in particolare stabilisce che al fine di dare concreta attuazione alle misure adottate per il contrasto ed il contenimento del diffondersi del virus COVID19 con particolare riferimento alla introduzione di soluzioni di innovazione tecnologica e di digitalizzazione della pubblica amministrazione, il Presidente del Consiglio dei Ministri, o il ministro delegato , fino al 31 dicembre 2020 si avvale di un contingente di esperti , in possesso di specifica ed elevata competenza nello studio, supporto, sviluppo e gestione di processi di trasformazione tecnologica, nominati ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sono individuati il contingente di tali esperti, la sua composizione ed i relativi compensi. Successivamente si ricorda il Decreto Legge n. 76/2020, recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale e il Decreto Legge n. 34/2020 (cd decreto Rilancio).

Tra i primi atti del nuovo Governo Draghi, si segnala l'adozione del decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22 che, oltre a riordinare le attribuzioni di alcuni ministeri, interviene anche sulle funzioni del Governo in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale prevedendo che il Presidente del Consiglio promuova, indirizzi e coordini l'azione del Governo in diverse materie, tra cui la strategia italiana per la banda ultra larga; la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese; le infrastrutture digitali materiali e immateriali.

Il Responsabile per la Transizione Digitale

La figura del Responsabile per la transizione al digitale trae fondamento dall’articolo 17 del Codice dell’amministrazione digitale (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82), che obbliga tutte le amministrazioni ad individuare un ufficio per la transizione alla modalità digitale, il cui responsabile è il RTD.

Tra le funzioni più rilevanti del Responsabile per la transizione digitale annoveriamo quella di garantire la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, coordinandola nello sviluppo dei servizi pubblici digitali e nell’adozione di modelli di relazione trasparenti e aperti con i cittadini. Ha funzione di reingegnerizzazione dei processi e gli compete l’analisi periodica della coerenza tra l’organizzazione dell’amministrazione e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per migliorare la soddisfazione degli utenti e la qualità dei servizi. Inoltre, ha un ruolo chiave nella pianificazione e nel coordinamento degli acquisti di soluzioni e sistemi informatici telematici e di telecomunicazioni per garantirne la compatibilità con gli obiettivi di attuazione dell’agenda al digitale.

Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)

Altro snodo normativo fondamentale nel processo di digitalizzazione delle PA è il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La redazione del Piano, relativa a investimenti e progetti per gli anni 2021/2026, è strumentale per accedere ai fondi di Next Generation EU (NGEU). La Missione n. 1 del Piano, denominata Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, ha come obiettivo generale "l'innovazione del Paese in chiave digitale, grazie alla quale innescare un vero e proprio cambiamento strutturale", ed investe alcuni ampi settori di intervento: digitalizzazione e modernizzazione della pubblica amministrazione. La prima componente della Missione n. 1, che riguarda la digitalizzazione, innovazione e sicurezza della PA, è articolata in tre settori di intervento:

digitalizzazione della PA;

modernizzazione della PA;

innovazione organizzativa della giustizia.

Lo stanziamento complessivo per gli interventi previsti dalla componente è pari a 11,75 miliardi di euro.

Strategie della Transizione digitale

In coerenza con le ambizioni del EU Digital Compass 2030, tra le principali iniziative previste vi sono:

banda ultra-larga

Cloud PA

identità e domicilio digitale

interoperabilità dei dati per i servizi on line ai cittadini

piattaforme di notifica digitali e cybersecurity

Tra i principali obbiettivi indicati durante le conferenze di presentazione del Piano, sono stati elencati i punti principali che guideranno la strategia di transizione digitale: ammodernamento delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale, sfruttamento del cloud computing, utilizzo dei dati della pubblica amministrazione, avanzamento della cybersecurity, una maggiore centralità delle persone e delle loro competenze.

L’accordo quadro Consip CT8

Nell’ambito del processo di transizione digitale è utile evidenziare che il 23 febbraio 2021, è divenuta efficace l’aggiudicazione da parte di Consip dell’“Accordo Quadro avente ad oggetto la fornitura, messa in esercizio e manutenzione di centrali telefoniche evolute e di prodotti e servizi connessi per le Pubbliche Amministrazioni – Edizione 8”.

Con una base d’asta di Euro 90.000.000,00 e un importo di aggiudicazione di Euro 68.355.889,47, l’accordo, è stato aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con più operatori economici ai sensi dell’articolo 54 del D.lgs. 50/2016 per una durata di 24 mesi con possibilità di rinnovo, vedrà il coinvolgimento di diversi operatori economici: RTI Sielte S.p.A./ Vodafone Italia S.p.A.; Fastweb S.p.A.; Telecom Italia S.p.A.; RTI Wind Tre S.p.A./ Delo Instruments

L’oggetto dell’accordo è quello di stipulare successivi contratti concernenti la fornitura di sistemi telefonici, terminali e apparati correlati (posti operatore e piattaforme di gestione), sia nell’ambito della realizzazione di nuove centrali telefoniche private, sia per l’integrazione del parco installato esistente e servizi connessi.

La Transizione in ambito Europeo

Con la Comunicazione COM (2021) 118 final dal titolo "2030 Digital Compass: the European way for the Digital Decade" del 9 marzo 2021, la Commissione europea ha presentato una visione e le prospettive per la trasformazione digitale dell'Europa entro il 2030.

La Comunicazione si sviluppa su quattro settori che costituiscono la bussola digitale dell'Europa: le Competenze digitali; le Infrastrutture digitali sicure e sostenibili; la Trasformazione digitale delle imprese; la Digitalizzazione dei servizi pubblici. Per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi pubblici, l'obiettivo dell'UE è di garantire che entro il 2030 la vita democratica e i servizi pubblici online siano completamente accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità. Si tratta di realizzare un ambiente digitale che fornisca strumenti facili da usare, efficienti e personalizzati con elevati standard di sicurezza e privacy.

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